La terminologia delle gemme
Saper descrivere le proprietà di una gemma nella sua interazione con la luce significa anche padroneggiare la giusta terminologia.
Quando osservate una gemma, che cosa vedete? Quella che segue e una lista di termini importanti usati per descrivere l’aspetto esteriore di una gemma nella sua interazione con la luce:
- Lucentezza è la quantità di luce riflessa sulla superficie di una gemma.
Un Onice e la sua caratteristica lucentezza
- Adamantino è lo splendore e la lucentezza emanata dal Diamante. Esso deriva dalla parola greca che designa il diamante – “adamas” - che significa “inconquistabile”, una definizione certamente appropriata per la sostanza naturale più dura al mondo! Il termine subadamantino è usato occasionalmente per descrivere gemme dotate di una lucentezza che si avvicina a quella del Diamante, come l’Alessandrite e il Demantoide. Esistono anche altri termini mineralogici per descrivere la lucentezza, ma non li utilizzeremo in questa sede perchè di scarsa importanza ai fini del vostro apprezzamento delle gemme.
Il Demantoide Ambanja
- Sfavillio è il gioco di luce (i riflessi emanati da una superficie lucida) che rende una pietra scintillante in rapporto al mutare della posizione dell’osservatore o della fonte di illuminazione.
- Brillantezza è la quantità di luce (cioè il colore del corpo) riflessa dall’interno di una gemma. La brillantezza dipende dalle proprietà ottiche della gemma, dal taglio (angolo critico), dal colore, dalla trasparenza, dalla purezza, dalla lucidatura, dalla lucentezza e dall’eventuale deterioramento.
Lo Sfene e il suo fuoco
- Fuoco, noto anche come dispersione, è dato dalla scomposizione della luce nei colori che la compongono. Questa proprietà delle gemme ne aumenta la bellezza e il valore. Mentre tutte le gemme di grosse dimensioni emanano fuoco, le più dispersive in ordine decrescente sono Sfene (Titanite), Demantoide, Diamante e Zircone.