Nome
Il nome della labradorite deriva dal suo primo luogo di ritrovamento, la penisola canadese del Labrador.
Composizione chimica
La Labradorite è una varietà di plagioclasio ricca di sodio, appartenente alla famiglia dei feldspati. Sebbene la Labradorite trasparente sia relativamente priva di inclusioni e mostri tonalità rosse, arancio, giallo o incolore, la tipologia di Labradorite più usata in gioielleria è quella grigio fumé, la quale crea un bellissimo effetto arcobaleno e una profonda iridescenza. Da apprezzare sono anche i riflessi metallici – chiamati in gergo tecnico Schiller – che sono descritti spesso come somiglianti all’effetto che hanno le ali delle farfalla. Questa particolare iridescenza è chiamata appunto “labradorescenza” dai gemmologi e – se illuminata da un angolo particolare – appare come un arcobaleno dai riflessi bianchi. La maggior parte di questi intrecci di linee di colori sono causati da stratificazioni strutturali che splittano la luce in tutta la gamma di colori dell’arcobaleno (soprattutto viola, blu, verde, giallo, oro e persino tinte rosso-arancio). La Spettrolite – una varietà estremamente rara che si ritrova tradizionalmente solo in Finlandia e oggigiorno in India – può anch’essa mostrare l’intero spettro di colori dell’arcobaleno.
Luogo di ritrovamento
Viene estratto in Cina, India e Madagascar.
Colori e labradorescenza
La labradorite è trasparente (di solito è rossa, arancione, gialla o incolore), ma esistono anche sfumature grigie con una splendida iridescenza di colore metallico, che si chiama "labradorescenza". La luce riflette nel colori di arcobaleno sulla superficie della gemma. Questo effetto viene giudicato basandosi sulla forza, l'intensità e lo spettro dei colori. Colloquialmente la labradorite è anche chiamata "arcobaleno nero" e "pietra focaia"; la popolazione indigena del Labrador ha denominato questa gemma e hanno creduto nelle proprietà mistiche di questa gemma.